4 Suggerimenti per beneficiare dell’Open Innovation

La crescente attenzione verso l’Open Innovation ha sicuramente aiutato le aziende ad aumentare la propria capacità di fare innovazione, rendendo l’innovazione accessibile come non mai.

Cos’è Open Innovation?
Open Innovation è la capacità di un’azienda di usare, in maniera deliberata all’interno del proprio business-model, flussi interni ed esterni di conoscenza per accelerare lo sviluppo di innovazioni e per espandere i mercati per lo sfruttamento di tali innovazioni.
Collaborare con qualcuno su un progetto specifico non è sufficiente per dire di fare Open Innovation.

Se da un lato si tratta indubbiamente di un’opportunità, dall’altro rappresenta anche una grande minaccia poiché nel tentativo di dissetarci con nuovi spunti d’innovazione corriamo il rischio di morire annegati!

Le idee e le opportunità diventano così tante da non essere più in grado di scegliere la direzione corretta.

È questo, per esempio, quello che è accaduto a Bang & Olufsen (B&O), azienda danese specializzata nella produzione di apparecchi audio hi-fi e televisori ad altissima tecnologia e qualità.
Nel 2004 l’azienda lanciò un’iniziativa di Open Innovation chiedendo a soggetti esterni all’azienda di sottoporre proposte per un nuovo concept di televisione a schermo piatto. L’idea era sfruttare l’ecosistema di B&O con la speranza di esplorare fonti di conoscenza non ovvie.
Valutati i diversi concept pervenuti, presentati in forma anonima, la scelta ricadde sul concept sviluppato dal loro designer di spicco, David Lewis, che all’epoca aveva 69 anni!

Il Top Management di B&O non ha avuto la capacità di cogliere nuove possibili direzioni per l’innovazione, restando ancorato agli schemi interpretativi e valutativi del passato.

4 suggerimenti pratici per costruire un sistema di Open Innovation

Per evitare enormi sforzi legati alla costruzione di un sistema di Open Innovation e non correre il rischio di non riuscire a sfruttare i benefici, ecco 4 suggerimenti pratici:

1. Crea ed alimenta il tuo ecosistema

La condizione necessaria per costruire qualunque sistema di Open Innovation è l’abilità di alimentare e costruire giorno per giorno il proprio ecosistema, ovvero un insieme di relazioni con diversi soggetti che presidiano diversi domini di conoscenza. La capacità di attrarre soluzioni attraverso crowdsourcing o la capacità di identificare il giusto partner dipendono dall’ecosistema in cui l’azienda è inserita. Purtroppo, o per fortuna, un ecosistema si costruisce con il tempo e non può essere “improvvisato” solo quando nasce la necessità.
In altre parole l’Open Innovation non va visto come un insieme di collaborazioni spot, ma come un continuo flusso di conoscenza dall’interno all’esterno e viceversa.

2. Seleziona dove l’Open Innovation può amplificare l’impatto della tua proposta

L’Open Innovation negli ultimi anni ha subìto un effetto moda: diverse aziende hanno scelto di essere Open più per moda che per reale convinzione. Di conseguenza si è cercato di essere Open in tutti i progetti d’innovazione. Le aziende di successo, invece, hanno scelto attentamente in quali progetti sfruttare l’Open Innovation.

Apple, ad esempio, ha largamente beneficiato dell’Open Innovation per la creazione delle APP disponibili su Apple store (chiunque, infatti, può sviluppare un’APP da vendere sull’Apple store), mentre ha utilizzato approcci decisamente più chiusi per altri aspetti dei propri prodotti.

3. Parti dalla proposta d’impatto

Einstein diceva che l’immaginazione è più importante della conoscenza.
L’Open Innovation riguarda la conoscenza, consente di sviluppare rapidamente nuova conoscenza, ma la conoscenza non basta per fare vera innovazione. Ci serve l’immaginazione.
Per dirla con il linguaggio dell’Impact Innovation ci serve la capacità di generare proposte di impatto che siano di valore per il cliente.

L’Open Innovation è sicuramente una parte importante di un sistema d’innovazione. Non può tuttavia sostituire il sistema d’innovazione, ovvero l’insieme di processi, persone e strumenti in grado di generare nuove proposte di valore per il mercato.
L’Open Innovation presenta possibilità enormi di velocizzare lo sviluppo di una proposta.

4. Seleziona la modalità più opportuna per applicare Open Innovation

Ci sono svariate modalità di fare Open Innovation, ma tutte le diverse modalità possono essere ricondotte a tre forme principali:

  1. Partnership: due o più aziende si mettono insieme per sviluppare conoscenza e nuove forme di innovazione.
  2. Crowdsourcing: Il termine è stato coniato nel 2006 da Jeff Howe, e letteralmente significa “rifornirsi dalla folla”. In altre parole racchiude l’idea di far svolgere una attività, che prima era svolta dall’azienda, a soggetti esterni non conosciuti a priori.
    Iniziative di Crowdsourcing assumono spesso la forma di competition o Prize come, ad esempio, il Netflix Prize: un premio da 1 milione di dollari , indetto nel 2006, per chiunque fosse riuscito a migliorare almeno del 10% la capacità dell’algoritmo di Netflix di identificare le preferenze del consumatore.
  3. Community: Anche in questo caso c’è una “folla di individui” che lavora per sviluppare innovazioni, ma senza una guida precisa: la community si autoregola e decide quali sono i problemi e le soluzioni interessanti su cui lavorare e da portare avanti.
    Uno degli esempi più famosi di Community è rappresentato dal movimento Open Source per lo sviluppo di nuovi software.

Ovviamente ciascun modello ha vantaggi e svantaggi.
Modelli tipo crowdsourcing e community, in cui chiunque può partecipare, sono molto utili per esplorare diversi domini di conoscenza grazie alla possibilità di ricevere soluzioni inaspettate (come nel caso della petroliera Exxon Valdez in cui le community furono interpellate per trovare soluzioni allo sversamento, all’inquinamento provocato e alla morìa di animali). Necessitano però della capacità di selezionare la soluzione migliore per non ritrovarsi in una situazione di eccesso di informazioni in cui scegliere diventa impossibile.
Per contro, modelli di partnership – in cui è l’azienda a scegliere con chi collaborare – richiedono di saper identificare il partner corretto con cui lavorare, ma consentono di ricevere la migliore soluzione generata da esperti.

L’Open Innovation può veramente aprirci un “mare di opportunità”. A noi la scelta di utilizzare questa potenzialità in maniera corretta evitando di annegare!

Per farlo è necessario aver ben chiara la proposta di valore per il cliente (la propria proposta d’impatto) e poi saper sfruttare gli strumenti dell’Open Innovation per realizzarla e svilupparla con la massima efficacia!


Articolo a cura di:

Gabriele Colombo

Partner e Executive Director Lenovys

Ha curato e sviluppato le sue competenze soprattutto in ambito dell’Innovazione secondo le logiche di Design Driven applicando i concetti nell'area di Ricerca e Sviluppo in aziende di carattere internazionale. È stato responsabile della definizione, pianificazione ed esecuzione di programmi di ricerca e consulenza legati al mondo dell’Innovazione e al miglioramento continuo; alla sua esperienza si aggiunge il ruolo di docente di Project Management e Gestione dell’Innovazione nei corsi dedicati a dirigenti aziendali presso la School of Management del Politecnico di Milano.
Dal 2021 è partner di Lenovys.

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