Come stimolare la creatività in azienda

PUNTI CHIAVE
  • Pensiero razionale e creatività
  • Esplorazioni per nuove opportunità d’innovazione
  • Lavoro in piccoli gruppi 
  • Sviluppi progressivi

Steve Jobs diceva che “La creatività altro non è che collegare le cose.”

Facile a dirsi ma meno a farsi! Quando si cerca di stimolare la creatività delle persone in azienda i risultati possono essere deludenti.

Questo perché per stimolare la creatività è necessario “spegnere” il pensiero razionale e abbandonare gli schemi che fino a oggi si sono rivelati di successo così da poter effettuare nuove connessioni. In altre parole dobbiamo riuscire a liberarci da quei comportamenti e da quei modi di pensare che ci hanno portato a raggiungere i risultati che abbiamo ottenuto fino ad oggi! La sfida è ovviamente impervia. Per ottenere risultati è necessario stimolare la creatività con domande guida utili alla generazione di opportunità d’innovazione ad alto impatto.

In questo articolo ti offriamo strumenti e percorsi per la generazione di creatività in azienda.

Pensiero razionale e creatività

La ricerca condotta tra la Queen Mary University e la Goldsmiths University su 60 individui, pubblicata sulla rivista Scientific Reports, ha mostrato gli effetti della stimolazione transcranica (con corrente continua) sulla creatività delle persone. Gli esperti, posando degli elettrodi sulla testa dei partecipanti, hanno provato a sopprimere o iperattivare la corteccia prefrontale dorsolaterale sinistra, l’area del cervello deputata al pensiero razionale. I ricercatori hanno confrontato la stimolazione con una placebo (finta, inesistente). Si è osservato che la stimolazione che sopprime la corteccia prefrontale dorso laterale sinistra accende la capacità creativa e migliora le performance nella risoluzione di problemi difficili per decifrare i quali bisogna andare oltre gli schemi. Al contrario, iperattivando quella parte della corteccia si diventa meno creativi.

I ricercatori hanno anche notato che quando si sprigiona la creatività si diventa al tempo stesso meno capaci di risolvere problemi classici basati su vecchie regole e ragionamento.

In altre parole per aumentare la nostra capacità creativa dovremmo inibire la nostra capacità di pensiero razionale così da sperimentare e abbracciare nuovi schemi.

Come aiutare le proprie persone a spegnere il pensiero razionale e abbracciare la creatività?

La risposta a questa domanda risiede in tre elementi:

1. Esplorazioni
Le esplorazioni «spengono» il pensiero razionale guidando le persone a porsi le giuste domande per esplorare nuove opportunità di innovazioni ad alto impatto sul mercato.

Le esplorazioni infatti si basano sull’idea che la creatività possa essere guidata e strutturata attraverso una serie di domande che portino a ragionare in modo diverso rispetto a come si è sempre fatto, così da accendere nuovi percorsi di ragionamento.

Nel tempo abbiamo messo a punto diversi percorsi di esplorazione con le relative domande guida, utili a «spegnere» il pensiero razionale e a spalancare nuove opportunità d’innovazione.
Qui di fianco, alcuni esempi:

2. Lavoro in piccoli gruppi
Lavorare in piccoli gruppi riduce le problematiche delle discussioni in grandi team ma soprattutto aiuta a «spegnere» il pensiero razionale introducendo punti di vista diversi e a volte opposti al proprio.
Lavorare in piccoli gruppi per sviluppare idee è simile al concetto di sparring partner nel mondo dello sport. Dobbiamo costruire piccoli gruppi che possano discutere tra loro le loro idee, anche criticarle, e portare punti di vista differenti per stimolare la creatività e approfondire le idee.

Alcuni suggerimenti pratici per sviluppare piccoli gruppi efficaci:

  • Composti massimo da 3-4 persone
  • Rappresentativi da funzioni diverse
  • Lavorano su idee proprie o che appassionano i membri/partecipanti
  • Devono avere autonomia per proporre le soluzioni che ritengono più opportune
  • Almeno una persona nel gruppo possiede le competenze necessarie per approfondire la proposta

3. Sviluppi progressivi

Sviluppare un’idea per step successivi aiuta a «spegnere» il cervello razionale grazie alla possibilità di rimandare delle domande e delle questioni strettamente legate a come funzionano le cose oggi in azienda. Nelle prime fasi di sviluppo ci si può dire: «supponiamo di essere in grado di fare questo. Come sarebbe…» liberando così la creatività delle persone.

La riflessione e i ragionamenti eccessivi basati su schemi del passato infatti potrebbero inibire l’innovazione. In questo caso, alcune idee particolarmente distanti dalle modalità attuali di concepire il business possono essere scartate ancora prima di essere sviluppate. Oppure possono essere lanciate in maniera «depotenziata» perché le si è progressivamente adattate alle logiche e all’organizzazione attuale. Per evitare di incorrere in questi problemi, è opportuno riservare degli spazi in cui le persone possono lavorare anche sulle idee che più mettono in crisi l’organizzazione, i processi e le credenze attuali.

A questo proposito è opportuno, quindi, avere dei filtri di selezione delle idee molto laschi nelle fasi iniziali del processo d’innovazione per essere, invece, via via più selettivi man mano che le idee si sviluppano e si acquisiscono le informazioni necessarie per valutarle in maniera appropriata.

Per evitare di sprecare tempo e risorse su proposte non interessanti per l’azienda è opportuno definire, con precisione, qual è il livello di sviluppo delle proposte consentito.

Per esempio, si potrebbero prevedere 3 step di sviluppo delle idee:

  • Idee
  • Solution Brief
  • Concept Paper

Per ogni livello di sviluppo è utile definire nel dettaglio le informazioni necessarie per poter procedere oltre.

Definire il minimo livello di approfondimento necessario per sviluppare un’idea da un livello al successivo è fondamentale per bilanciare la possibilità di esplorare diverse idee e lo sforzo richiesto per tale esplorazione.

 

Vuoi approfondire questi aspetti? Non esitare a contattarci!

 

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Articolo a cura di:

Gabriele Colombo

Partner e Executive Director Lenovys

È stato responsabile della definizione, pianificazione ed esecuzione di programmi di ricerca e consulenza legati al mondo dell’Innovazione e al miglioramento continuo; alla sua esperienza si aggiunge il ruolo di docente di Project Management e Gestione dell’Innovazione nei corsi dedicati a dirigenti aziendali presso la School of Management del Politecnico di Milano.
Dal 2021 è partner di Lenovys.

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