Private Equity e Sostenibilità: un connubio possibile

PUNTI CHIAVE
  • Private Equity: cos’è e perché punta a migliorare i risultati economici delle aziende
  • Private Equity e Sostenibilità: un connubio vantaggioso
  • Sostenibilità economica, umana e ambientale: un percorso che punta a far crescere l’EBIDTA

Private Equity: cos’è e perché punta a migliorare i risultati economici delle aziende

Sono ormai tante, anzi tantissime, le forme d’investimento esistenti ai giorni nostri. Tra quelle di maggiore interesse economico, assume particolare rilevanza il Private Equity, di cui si sente parlare sempre di più negli ultimi anni.

Il termine “Private Equity” indica una sfera o categoria d’investimenti finanziari mediante la quale una società, che può essere anche un investitore istituzionale, va a finanziare con l’apporto di capitali una società target acquistando delle azioni, oppure sottoscrivendo azioni di nuova emissione e apportando quindi nuovi capitali (oltre che spesso nuovo management).
In questo tipo di investimento il capitale è destinato ad aziende non quotate in una borsa pubblica, sulle quali soggetti privati investono in progetti caratterizzati da un livello di rischio che può essere più o meno elevato e, comunque, commisurato al possibile rendimento.

I fondi di Private Equity, quindi, sono operazioni d’investimento in cui soggetti privati valutano le opportunità presenti sul mercato e vanno ad acquistare e gestire le quote societarie in un arco temporale di cinque/sette anni. Nella fase successiva, definita di disinvestimento, avendo valorizzato tutte le aziende presenti in portafoglio si procede con la loro liquidazione, con l’obiettivo finale di massimizzare l’investimento fatto.
Focalizzandosi sul “dopo”, e specificatamente sulla fase di disinvestimento, è chiaro pertanto che l’obiettivo primario dei Private Equity sia la massimizzazione dell’investimento fatto.

Private Equity e Sostenibilità: un connubio vantaggioso

Fino a poco tempo fa, in un mercato ancora non strutturato, le modalità principali per la gestione del ciclo di vita dell’azienda partecipata ovvero del progetto di valorizzazione dell’investimento sono state di tre tipi:

  • commerciale: facendo crescere la revenue line attraverso l’apertura di nuovi mercati ai prodotti dell’azienda
  • finanziaria: puntando a un incremento del multiplo dell’EBITDA tra acquisto e vendita (ad esempio curando la governance e/o i sistemi informativi e/o la compliance aziendale)
  • speculativa: puntando a creare ulteriore valore dall’attività di “buy and build” (più recentemente).

In aggiunta a quanto sopra, negli ultimi anni si è reso necessario lavorare più intensamente sull’incremento dell’EBITDA come valore generale, agendo tipicamente su costi, produttività ed efficacia dei processi di business.

E infine, nella valorizzazione aziendale complessiva riveste un ruolo sempre più importante la ricerca della sostenibilità economica, umana e ambientale delle aziende. Secondo una ricerca di Bain & Company infatti le aziende che si posizionano nel primo quartile per rating ESG incrementano del 10-15% il loro valore sull’EBIDTA. In altre parole, la sostenibilità è diventata sempre più importante per gli investitori e le aziende stesse, poiché ha un impatto significativo sui loro risultati finanziari e sulla reputazione.

Sostenibilità economica, umana e ambientale: un percorso che punta a far crescere l’EBIDTA

In questo contesto, le società di consulenza specializzate sui temi della sostenibilità economica e umana possono svolgere un ruolo importante nell’assistere i fondi di Private Equity. In particolare

  • nella fase del “prima”, per quanto riguarda la dimensione dell’opportunità riferita al potenziale, e a come l’azienda opera in termini di sostenibilità;
  • nella fase del “dopo”, ovvero quando a iniziativa già avviata occorre intervenire per ottimizzare i processi e l’organizzazione e spingerla verso il livello successivo integrando elementi di sostenibilità economica e umana.

Ciò significa che le attività intrinseche dell’operatore di Private Equity e delle società di consulenza a cui l’operatore si appoggia devono avere una visione a lungo termine e prendere in considerazione anche gli impatti sociali e ambientali delle decisioni di investimento.

In questo contesto Lenovys si configura come un partner unico, in quanto ha scelto di accompagnare le aziende nel loro viaggio verso la sostenibilità economica e umana facendo evolvere il Lean Thinking in Lean Lifestyle, un nuovo modo di lavorare e di gestire l’azienda per ottenere più risultati, con meno tempo, meno stress e più benessere.

 

“Perché il soddisfacimento dei bisogni e degli obiettivi di oggi non deve compromettere la capacità di soddisfare i nostri bisogni e obiettivi futuri”

Abbiamo visto che ogni azienda può raggiungere la sostenibilità economica, umana e ambientale attraverso percorsi diversi. Alcune aziende partono dalla strategia, altre dallo sviluppo delle persone; altre ancora dalla ricerca di efficienza in una o più parti dell’azienda oppure dall’innovazione radicale di prodotti e processi.

In particolare, nel corso di 15 anni di esperienza consulenziale Lenovys ha individuato 4 percorsi principali che abbiamo visto essere maggiormente efficaci per realizzare concretamente un nuovo modo di lavorare e di gestire l’azienda per ottenere più risultati, in meno tempo, con meno stress e più benessere, mettendo al centro la sostenibilità economica e umana delle aziende:

1. La strada delle persone

La ricerca delle prestazioni e della crescita di fatturato non può trascurare la qualità di vita delle persone in azienda. È possibile mettere in atto una trasformazione profonda che parte dalle abitudini delle persone e dal loro modo di operare in azienda per arrivare a un modo nuovo di lavorare che concretizza risultati di crescita ripetuta e sostenibile.

2. La strada dell’innovazione

Partendo da come l’azienda opera per costruire il proprio futuro è possibile sviluppare innovazioni con un alto impatto sul mercato coinvolgendo le persone fino a renderle orgogliose e soddisfatte del loro operato. La sostenibilità economica infatti passa per lo sviluppo di nuove linee di business e di nuovi prodotti (e servizi) in grado di differenziare l’azienda dalla concorrenza, ma solo se saremo in grado di rendere il percorso ricco di significato, bilanciando gli aspetti creativi e di processo aziendale con le necessità delle persone coinvolte, saremo riusciti ad attivare un motore di crescita continua e sostenibile.

3. La strada della strategia

Avere una visione lungimirante è fondamentale, ma è chiaro tuttavia che la visione da sola non basta. È necessario imparare a concretizzare la visione nelle singole azioni di tutti i giorni e saper trasferire l’urgenza di questa concretezza a tutte le persone impegnate in azienda. Per essere efficaci nell’esecuzione, dunque è necessario fornire ragioni chiare e condivise che sappiano motivare ogni singolo individuo, così da far crescere il contributo di ogni persona, per spingere al massimo il potenziale di crescita economica aziendale.

4. La strada dell’efficienza

Si percorre per ottenere il massimo valore con il minimo sforzo possibile applicando le logiche lean ai processi aziendali, in fabbrica o negli uffici. Troppo spesso, infatti, si assiste alla creazione di processi molto più complessi del dovuto e, nonostante l’aumento della tecnologia, a persone sempre più indaffarate a “far funzionare” i sistemi aziendali, con un peggioramento della qualità della vita e di lavoro. In questo contesto la semplificazione può portare a una riduzione dello sforzo umano, a un risparmio di risorse economiche e in definitiva a un miglioramento del conto economico, fino a essere motore di crescita continua e sostenibile.

 

Ciascun percorso, seppure nella diversità (diversi punti di partenza, diversi strumenti attivati lungo il percorso) attesta quanto la sostenibilità economica dipenda non solo da fattori numerici, economici e finanziari, ma anche da una solida attenzione alla sostenibilità umana e ambientale, intesa come la capacità di mettere in atto nuovi modi di lavorare che aumentino il benessere, la motivazione, la produttività e l’efficienza fino a far crescere il valore dell’EBITDA.

Questi percorsi e questa esperienza sono messi a disposizione da Lenovys agli operatori del mondo Private Equity grazie alla fusione con Achieve Italia che da dieci anni lavora in questo ambito per attività di:

  • Due Diligence Industriale (con particolare focus sul potenziale intrinseco di capacità produttiva, recupero costi, produttività ed efficacia)
  • Asset Compliance (Real Estate abbinato a HS&E – Health, Safety and Environment)
  • Value Creation credendo che sia possibile ottenere risultati nel breve termine e al tempo stesso realizzare obiettivi finanziari e di business di lungo termine.

In fase di avvio dei progetti si tratta di trovare solide capacità analitiche unite a grande visione strategica, per essere in grado di scovare informazioni cruciali e prendere decisioni societarie efficaci. Nel prosieguo del percorso, si tratta di mettere in campo saperi ed esperienze solide per ottimizzare i processi aziendali e favorire un incremento di valore a lungo termine.

Per massimizzare lo scopo di un’operazione di Private Equity, dunque, è facile capire perché concetti chiave come la sostenibilità economica e umana (oltre a quella ambientale), l’innovazione, la strategia e l’efficienza siano centrali in un approccio che mira a scoprire valore e generare redditività.

“I migliori business dei prossimi decenni saranno realizzati da imprenditori che provano a dare più potere alle persone, invece di renderle inutili” (Peter Thiel)


Articolo a cura di:

Manlio Rizzo

Partner Lenovys

Oltre 35 anni di esperienza nel Management Consulting con Clienti Internazionali. Ha iniziato la sua carriera nel 1978 come Production Planning Engineer, Preventative Maintenance Coordinator in Finmeccanica/Italtractor ITM.
Seguono esperienze in Tetra Pak Italia dove ha avuto responsabilità dirigenziali nella gestione di un grande reparto di 120 persone.

Nel 1986 ha iniziato la sua carriera come consulente: in primo luogo con Innova Management come direttore e successivamente presso Roland Berger & Partners a Milano (dove è stato nominato Partner, il più giovane non tedesco), in Bossard Consulting/Cap Gemini Group Milano, A.T.Kearney Ltd., di Londra e di Milano come Vice Presidente in charge of Supply Chain and Consumer Goods for Southern Europe.
Dal 2000 è Presidente di Achieve Italia e dal 2010 di Achieve Spagna. Dal Gennaio 2023 è partner e Executive Director di Lenovys

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